L’Orafo Sabrina Pensalfini
Sabrina Pensalfini, 33 anni, due figli, ha iniziato la sua attività assieme al marito Loris Pierini 36, diplomato ceramista. L’avventura di Sabrina inizia con l’iscrizione all’Istituto d’Arte di Pesaro dove al terzo anno consegue il diploma. E’ il 1985, seguono quattro anni di dura gavetta presso vari laboratori, apprendistato che non prevede alcuna retribuzione, ma solo dedizione per imparare tutti i segreti dei mestiere. A diciannove anni assieme a Loris aprono un laboratorio-negozio a San Giovanni in Marignano.
‘Lavoravamo solo per le grandi ditte – spiega Sabrina – facevamo grosse produzioni arrivando a produrre persino un chilo di merce a settimana”. L’esperienza marignanese non si rivela molto proficua. Nel frattempo Sabrina si sposa, ha 22 anni e dà alla luce due figli. Soltanto nel giugno dei 1999 avviene il trasferimento nell’attuale negozio all’intemo del centro commerciale Diamante. “A S.Giovanni c’era poco passaggio ecco perché iniziammo solo con le grandi ditte e qualche riparazione per gioiellerie, adesso le cose sono cambiate, qui al centro commerciale c’è molta più affluenza di clienti”
Le richieste più frequenti
“La riproduzione di gioielli già esistenti, si lavora molto con gli stampi anche se c’è più soddisfazione a creare pezzi esclusivi- interviene il marito — Ogni tanto faccio dei pezzi unici – continua Sabrina – ma non dedico molto tempo, anche perché mi devo dividere con la famiglia che incide non poco”.
Avete mai pensato di prendere degli assistenti?
“Abbiamo avuto dei ragazzi a fare degli stage dopo la scuola, ma siamo rimasti delusi perché la prima cosa che chiedevano era sapere l’entità dello stipendio. Quando iniziai io guardavo solo senza prendere una lira”.
Ci sono gioielli più di moda rispetto ad altri?
“No, va di tutto, dagli orecchini, alle collane, braccialetti, infatti ogni anno ci chiediamo cosa attirerà più i clienti”
Nonostante l’entusiasmo e la passione di questi artigiani, in questo periodo il settore dei gioielli è in crisi: negli anni la gente è stata sempre di più bombardata con altri target commerciali, dal cellulare, al computer in ogni casa, e così il gioiello nella classifica dell’ oggetto più richisto come status symbol ha perso alcune posizioni, ma la voglia di un luccichio sulle dita, gli italiani forse, non la perderanno mai.
di Gianluigi Lucarelli
La Piazza di Rimini – Giornale di Cattolica