San Giovanni in Marignano è un castello fortificato che si trova sul fiume Ventena. Gli insediamenti più antichi sono rappresentati dal castrum marignani. San Giovanni dipendeva dalla Pieve di San Giorgio in Conca.
CONSIDERAZIONI TIPOLOGICHE SULLA DIFESA
L’impianto urbanistico è articolato ad una strada principale, l’attuale via XX settembre che collega due torri portaie, una conservata, ed una posta sul Ventena, demolita. Ortogonalmente la maglia viaria presenta un attraversamento, l’attuale via Serpieri e ne suggerisce un secondo, in corrispondenza della via Montanara e del suo probabile prolungamento interrotto dalla costruzione della chiesa.
Il paese conserva la cinta per quasi tutto il perimetro, protetto dal torrente Ventena sul lato nord-ovest.
MURA DI CINTA
Le mura di San Giovanni in Marignano, ancora presenti, sono guarnite negli spigoli nord-est e sud-est da due torrioni a pianta ogivale. Ancora oggi sono visibili numerosi intermerli murati
Nello spigolo sud ovest l’elemento di rinforzo angolare è stato demolito. Lo spigolo nord-ovest è guardato dalla torre a filo non sostituita da un torrione perché è costeggiato dal Ventena. Le cortine e la torre a filo sono munite di falso apparato a sporgere, con beccatelli e archetti in laterizio prive di caditoie. Le caditoie erano delle aperture circolari dove veniva buttato l’olio bollente per mandare via i nemici.
Su gran parte del perimetro difensivo, in corrispondenza della torre a filo e a Palazzo Corrucci, sono visibili numerosi intermerli murati. Le mura erano fornite di scarpa, la cui presenza è ben visibile sul lato del Ventena, mentre Palazzo Corrucci non ne mostra traccia.
TORRI PORTAIE
La piazza di San Giovanni come si presenta oggi con l’antica torre portaia che ospita ora l’orologio comunale. La torre portaia sopravissuta è stata sopraelevata per alloggiare il vano dell’orologio pubblico e denuncia la terminazione medievale con beccatelli allungati diversi da quelle delle mura. La nicchia rettangolare, al centro, ospitava una lapide, adesso rimossa, ma forse ancora rintracciabile perché spesso le lastre di marmo venivamo riutilizzate sull’altro lato, ad esempio in qualche altare.
Al di sotto dei beccatelli rasati, due torri rettangolari sembrano rappresentare il passaggio delle catene di un ponte levatoio a sollevamento diretto.
La seconda torre portaia con ponte levatoio si trovava dall’altro capo di via XX settembre, ma è andata perduta. Sull’altro muro si trova un’aperura ad arco ribassato che si ritiene una bombardiera a finestrella.
TORRE ANGOLARE A FILO
Nello spigolo nord-ovest si trova una torre a filo a forma rettangolare con il lato lungo il Ventena più corto dell’altro. Per formare una torre angolare a filo si irrobustiva un punto debole, sia strutturale sia per la pura disposizione fisica dei difensori rispetto agli insedianti, incrementando dei parametri di vantaggio della difesa cioè il dominio altimetrico.
Sul lato costeggiato dal Ventena si è verificato un cedimento differenziato delle fondazioni che ha portato il beccatellato ad assumere una disposizione a gradini, uno deliberato, quello della torre angolare, e uno causale, quello dell’abbassamento di un tratto di mura a seguito dell’infossamento della fondazione.