SANTUARI MARIANI NEL RIMINESE
Lungo il percorso dell’antica via Emilia, vicino a S.Vito , in località Casale di Santarcangelo, troviamo un santuario mariano curato dai Passionisti e dedicato alla Visita di Maria SS. a S.Elisabetta. L’edificio è stato ricostruito dopo le distruzioni dell’ultima guerra. Qui si venera il beato Pio Campidelli, un giovane passionista che, malato, offri la sua vita per la Romagna. Solo alcuni chilometri ci separano da Santarcangelo, la città delle grotte tufacee, dominata dalla mole della rocca malatestiana
. A ridosso del centro storico, Si erge imponente la bella Collegiata , costruita dall’architetto Buonamici intorno alla metà del‘700, dedicata a S. Michele Arcangelo: ha un interno spazioso ed elegante e conserva opere importanti come il polittico del veneziano Jacobello da Bonomo (1385), un bel crocifisso di scuola riminese, e una tela di Guido Cagnacci (1635) raffigurante Gesù fanciullo.
Nell’immediata periferia troviamo la più antica pieve del riminese, anch’essa dedicata all’arcangelo Michele, patrono della città. L’edificio (probabilmente del VI sec.) richiama le chiese bizantine di Ravenna e si presenta oggi spoglio del pavimento musivo e delle decorazioni marmoree di cui restano solo frammenti; il luogo invita al raccoglimento e alla meditazione. A Santarcangelo si puO visitare l’interessante Museo degli usi e costumi della gente di Romagna.
In provincia di Forli, ma sempre in diocesi di Rimini, risalendo la valle dell’Uso si incontra il colle panoramico di S. Giovanni in Galilea, abitato da tempi antichissimi, in cui è
interessante il piccolo Museo Renzi, ricco di reperti preistorici. Continuando a risalire la valle si giunge al borgo di Montetiffi con la suggestiva chiesa di S. Leonardo, ex abbazia benedettina, sorta su questo picco roccioso nel Mille. La chiesa, in Stile romanico , ha l’atrio con un orginale copertura a volta e un pregevole battistero del‘600.
A Sogliano, si puO fare sosta presso ii convento delle Carmelitane.
Ridiscendendo la valle del Rubicone in direzione di Savignano (fu da queste parti che Giulio Cesare pronunciò la famosa frase: “Il dado è tratto”) troviamo, nei pressi della via Emilia, l’ultima chiesa della diocesi di Rimini: la pieve di S. Giovanni in Compito (dal latino compitum = incrocio); la chiesa è già menzionata in un documento del VII sec. e conserva forme preromaniche. Un piccolo museo raccoglie testimonianze archeologiche dell’antico Compitum. Lasciata la via Emilia per seguire il corso del Rubicone verso il mare, troviamo il Santuario della Beata Vergine delle Grazie di Fiumicino , sorto sul luogo di un antico eremo camaldolese (un tempo la zona coperta da una fitta foresta). Secondo la tradizione verso la metà del‘300 un pellegrino veneziano diretto a Roma, per ringraziare dell’ospitalità ricevuta a Fiumicino, dipinse un’immagine della Madonna sul muro della casa in cui era stato accolto. Venne quindi costruito un santuario inaugurato dal vescovo di Rimini nel 1524. Il santuario venne rifatto nel 1729 ed è stato ricostruito dopo la distruzione dell’ultima guerra.