Inaugurata la Chiesa Onda

16 Novembre 1996

I lavori iniziarono nel’83. Architetto Franco Vico. Impresa costruttrice Foronchi.
A forma di onda, custodisce opere di drammatica bellezza di Guerrino Bardeggia:
Cristo Risorto e Via Crucis.

La chiesa di San Benedetto con la copertura a forma di onda

Dedicata a San Benedetto, la cerimonia si tenne il 16 novembre 1996. Presentò il vescovo Mariano De Nicolò, cattolichino.

Un gigante di tenebrosa commozione. Una figura filiforrne alta più di tre metri, con le braccia aperte, bianca, che mette addosso una strana soggezione. Fatta di complicità ed ammiccamenti. Si tratta del Cristo pastore che richiama l’interesse della chiesa di San Benedetto.

L’opera-capolavoro è di Guerrino Bardeggia, l’artista della lacerazione: con la sua arte vorrebbe cambiare il mondo. La chiesa di don Serafino (l’intellettuale che ha l’hobby del prete) è stata inaugurata il 16 novembre. La cerimonia si è tenuta alle 17. Ha presenziato anche il vescovo, Mariano De Nicolò, cattolichino. La parrocchia di San Benedetto è il cuore del Macanno, l’ultimo nato ed il più popoloso tra i quartieri cattolichini. Conta circa 5000 abitanti.

Scrive don Serafino, nel fascicoletto che illustra la chiesa: “La relativa bolla di costituzione della nuova comunità porta la data del I aprile 1979. La cura pastorale fu affidata a don Piero Sancisi. Pensata nel ’79, la chiesa muove il primo passo nell’81. Quando viene dato l’incarico del progetto all’architetto Franco Vico. Nell’83 fu posata la prima pietra e “portata a termine la prima parte della costruzione”.
Altre date importanti. Nell’87, grazie alla donazione di Pietro Donati, si innalza il campanile, prima ancora che venga costruito il corpo centrale della costruzione.

Nel ’90-’91 si tira su la canonica, con l’inizio dello costruzione dell’unica navata. I lavori, eseguiti dall’impresa Foronchi, terminano nel ’94. L’idea ispiratrice dell’architetto Vico è il mare. La chiesa non è che una grande onda. Finito l’esterno, don Serafino ha cercato di impreziosire l’interno. Ha trovato l’arte di Guerrino Bardeggia, l’artista di Gabicce.

Oltre al Cristo Risorto che “sovrasta l’altare maggiore e che sembra abbracciare tutti i fedeli” ha firmato le opere che raccontano la Passione, la via Crucis, formata da 14 formelle di terracotta e 6 grandi altorilievi. Invece le vetrate artistiche, coloratissime, sono di Roberto Combi. Narrano le regole di San Benedetto con il suo motto: “Ora et labora”.

IL SANTO

San Benedetto nasce a Norcia nel 480. Va a Roma per completare gli studi, scioccato dalla poca morale della gioventù romana, si ritirò a Subiaco. Vi restò qualche anno. La sua reputazione di uomo pio si sparse ben presto in tutt’ Italia. Abbandonato il luogo per le calunnie di un frate geloso, si rifugiò a Monte Cassino, un piccolo borgo dove c’era un tempio di Apollo. Benedetto lo fece demolire e costruì due cappelle. Era il 529.

E’ l’origine della prestigiosa abbazia. Fu qui che Benedetto scrisse la sua regola monastica. Regola adottata da tutti i monaci d’Occidente.

Principi:
il silenzio, la solitudine, la preghiera, umiltà e l’obbedienza.

San Benedetto, dopo una vita esemplare e di miracoli, morì il 21 marzo del 543 nell’abbazia di Monte Cassino. Viene proclamato patrono d’Europa nel 1964 da Paolo VI.

La Piazza di Rimini – Giornale di Cattolica

(Foto – Archivio fotografico Centro Culturale Polivalente di Cattolica)

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