Ci piacque con Nostro Decreto dei nove agosto milleottocentonovantanove,
concedere al Comune di Cattolica (Forlì) l’uso di un particolare stemma.
Ed essendo stato il detto Nostro Decreto registrato, come avevamo ordinato, alla Corte dei conti e trascritto nei registri della Consulta Araldica e dell’archivio di Stato in Roma, Vogliamo ora spedire solenne documento dell’accordata grazia al Comune concessionario. Perciò, in virtù della Nostra Autorità Reale e Costituzionale, dichiariamo spettare al Comune di Cattolica, in provincia di Forlì, l’uso di un particolare stemma che sarà: di un campo di cielo, colla campagna rappresentante una marina corsa da due navi, sormontata dalla figura della Religione, vestita di bianco e di rosso, colla fiammella sul capo, tenente colla destra le tavole del decalogo, colla sinistra il libro degli Evangeli, il tutto al naturale. Lo scudo sarà cimato da un cerchio di muro d’oro, aperto di quattro porte, sormontato da otto merli dello stesso, uniti da muricciuoli di argento, e posto tra due rami, a destra di alloro, a sinistra di quercia, divergenti e decussati sotto la punta dello scudo stesso.
Comandiamo poi alle Nostre Corti di Giustizia, ai Nostri Tribunali ed a tutte le potestà civili e militari, di riconoscere e di mantenere al Comune di Cattolica (Forlì) i diritti specificati in queste Nostre Lettere Patenti, le quali saranno sigillate con Nostro Sigillo Reale, firmate da Noi e dal Nostro Ministro Segretario di Stato per gli affari dell’Interno, Presidente del Consiglio dei Ministri, e vedute alla Consulta Araldica.
Date a Roma, addì sei del mese di Maggio, dell’anno millenovecento, ventesimoterzo del Nostro Regno.
Decreto originale tratto da Cubia mensile locale d’informazione