E’ una sorpresa scoprire che in molte case di Cattolica vi siano i piccoli quadri di Mara Verni. Sono presenze discrete, dall’accento cautamente domestico e possiedono un linguaggio pittorico semplice, ma che va al cuore delle cose e delle persone. Mara Verni dipingeva per diletto, trovando tuttavia grande forza da quel suo applicarsi, consapevole dei propri limiti e senza mai mettere in gioco una posta troppo alta per il suo dilettantismo: i generi preferiti erano il paesaggio e la ‘natura morta’.
Dipingeva senza sosta. costantemente in movimento, nelle campagne, attorno a San Giovanni, alla Carpegna, dove spesso si recava per lunghi periodi ospite nel palazzo dei principi Falconieri, o nello studio che aveva ricavato nella casa di via Risorgimento, dove elaborava quelle sue piccole didascaliche composizioni. Il suo dedicarsi alla pittura ha significato un impegno durato tutta la vita e anche un confrontarsi con i referenti a lei più cari che negli anni della sua formazione erano diventati modelli per l’esercizio artistico e amici.
Alfonso Corradi (1889- 1972), milanese e solido paesaggista, conosciuto durante una sua breve frequentazione ‘giovanile all’Accademia di Brera, poi Dante Comelli (1880-1958), bolognese, pittore e grafico e Carlo Patrignani (1869-1948), abruzzese d’origine trapiantato in Romagna e che d’estate dimorava in una casetta nei pressi del piazzale del Kursaal.
La mostra in corso presso la Galleria Comunale S. Croce di Cattolica, offre lo spunto per leggere inclinazioni e affinit?, specie con quei maestri appena citati. Tra i primi lavori di Mara (dove si firma col nome di ragazza, Campanelli), compare infatti un paesaggio alpino con veduta di paese, che probabilmente si rifà al genere di paesaggio lungamente praticato da Comelli largamente debitore alla maniera di Segantini; l’influenza di Alfonso Corradi. continuatore del ‘paesaggio lombardo’, è fortemente sentita invece nell’elaborazione di soggetti legati all’acqua qui rappresentati attraverso una selezione di lavori dove compaiono vedute e paesaggi sviluppati attomo a questo tema: fiumi e alberi riflessi, stagni e pozze del vicino entroterra.
Infine la Carpegna, frequentemente ripresa nelle sue variazioni stagionali, nei suoi scorci più pittoreschi come sasso Simone e Simoncello e che è stata anche lungamente rifugio e riserva ‘pittorica’ di Patrignani. In mostra sono presentati anche gustosissime piccole ceramiche, scenette e figure di personaggi caratteristici, nelle quali l’artista si espresse con vena ironica e non priva di una felice duttilità. Delizioso l’autoritratto con i suoi gatti.
Mara Verni è stata per quasi 40 anni una figura che ha galvanizzato l’attenzione del piccolo borgo di Cattolica, essendo personaggio stravagante e con una spiccata propensione a un fare eccentrico e anticonformista. Mara Campanelli era nata Casalecchio di Reno (Bo) il 5/2/1914 da Enrico e Bianca Pepoli Laderchi. Sposatasi con Guido Verni di San Giovanni in Marignano, noto proprietario di fornaci per la fabbricazione di mattoni, si trasferisce a Cattolica nel 1936. Mara Verni soggiornò negli anni successivi in Africa, dal 1937, anno in cui il marito fu ucciso ai pozzi di Kerà vicino all’Asmara, sino al 1943, quando fu rimpatriata in Italia su una nave- ospedale con la figlia Flavia ancora piccolissima.
Da allora, salvo brevi parentesi, Mara Verni visse sempre a Cattolica, continuando a dipingere. Mara ha esposto una sola volta partecipando al Premio Internazionale Valbruna del 1977. Nel 1993 gli eredi hanno realizzato una piccola retrospettiva con la vendita delle opere per beneficenza presso l’Azienda di Soggiorno di Cattolica.
Eppure ci fu un periodo, alla fine degli anni ’70, in cui manifestò il desiderio di raccogliere in una mostra personale il flutto di tanti anni di lavoro. Come è stato osservato nell’introduzione del catalogo “forse la sua ritrosia ad esporre proveniva dal rifiuto a sottomettere le ragioni del cuore che la muovevano a dipingere allo spirito del tempo che quelle ragioni non poteva assumere”. E questa mostra è in qualche modo un omaggio a quel desiderio mai realizzato in vita. Mara Verni morì a Cattolica il 16/9/1980.
di Anna Maria Bernucci
La Piazza di Rimini – Giornale di Cattolica
(Foto – Archivio fotografico Centro Culturale Polivalente di Cattolica)